Il 2009 iniziato per noi di Anemon sull’onda dell’entusiasmo e dello slancio, grazie al discreto numero di volontari e di équipes pronte a partire per l’ospedale di Henintsoa in Madagascar, ci ha visto purtroppo segnare una battuta d’arresto a causa dei noti disordini e dei contrasti politici venutisi a creare in quella nazione. Devo dire che non poco ci preoccupava ciò che leggevamo nei giorni scorsi o ciò che si è visto per televisione, mentre le notizie che ci pervenivano dalle suore laggiù, sebbene improntate ad una certa prudenza, parevano rassicurarci e lasciar intravedere orizzonti più sereni. Sebbene gli scontri e le manifestazioni fossero stati abbastanza contenuti (ancora una volta il popolo Malgascio ha confermato la sua indole pacifica), l’eco dei primi morti fra i manifestanti, il coprifuoco e la scesa in campo dell’esercito accanto al sindaco di Antananarivo a fronteggiare il presidente da poco eletto, hanno indotto i volontari, pronti a partire, a rimanere per ora in stand-by nell’attesa che si calmino le acque. Che tristezza per noi che abbiamo conosciuto quei posti meravigliosi e quella popolazione così incline al sorriso ed all’allegria, pensare allo spargimento di sangue ed alla guerriglia, ancor di più, c’intristiva il fatto di non poterli aiutare, di esser pronti a partire per cercar di dare una mano con la nostra professione in quel piccolo ospedale in mezzo alla giungla ma non poterlo fare a causa di una stupida “faida” politica!
Ora però sembra veramente che le acque si stiano chetando e la situazione pare tornare, seppur lentamente, alla normalità; così la prima missione di “coraggiosi”, fermati nel mese di marzo dagli avvenimenti, è pronta a partire per portare aiuto ai tanti malati che aspettano fiduciosi il loro arrivo. Franca e Riccardo, confortati dalle rassicurazioni di Padre Cento e di Suor Lea, partiranno, infatti, fra pochi giorni, il 17 aprile, sperando così di riavviare quella catena di solidarietà che ci lega con il Madagascar e interrotta nostro malgrado. Il loro intento è quello di riaprire la strada rassicurando tutti coloro che avevano dato disponibilità a partire ma, giustamente, sono stati bloccati dagli accadimenti degli ultimi mesi.
A Franca e Riccardo va il mio augurio, penso unito a quello di tutti voi e, non vi nascondo, va anche tutta la mia invidia poiché da ben due anni, per motivi vari, ho dovuto rinunciare a partire per Henintsoa. A loro auguro buon lavoro certo che sapranno dare a quel popolo così provato, oltre che dalla povertà, anche dai recenti disordini, tutto l’aiuto e le cure di cui necessitano. Auguro infine a me e a tutti coloro che leggono queste poche righe, di poter seguire presto il loro esempio!

Maurizio Catalani (Presidente ANEMON Onlus)

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Proseguono i lavori per la realizzazione dei 9 pozzi, la cui localizzazione è concentrata nella Provincia di Gnagna, che è una delle 45 provincie del Burkina Faso, ad est del paese, il cui capoluogo è Bogandé. Il progetto ACQUA, che Anemon porta avanti insieme al Novara Center onlus, è di primaria importanza se si pensa che numerose malattie trasmesse dall’acqua inquinata possono essere letali: è il caso della dissenteria che provoca la morte di un gran numero di persone, in grande maggioranza bambini. Per i villaggi che hanno la fortuna di avere un pozzo, da cui ogni famiglia può attingere quei 10/15 litri d’acqua al giorno, la vita cambia, ma cambia davvero! Nove pozzi in nove località della provincia di Gnagna, un progetto che prevede oltre che l'apporto idrico, anche la realizzazione di orti e di conseguenza la minima autonomia alimentare. Visualizza allegato